Assessorato della Salute
Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico

Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico
"G. Rodolico - San Marco" - Catania

Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (PRGLA) per il triennio 2019-2021

Con il D.A n. 631/2019 del 12 aprile 2019, pubblicato sulla GURS (p. I) n. 18 del 26 aprile 2019, avente ad oggetto approvazione del piano Regionale di Governo delle liste attesa 2019-2021, è stato recepito il “Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) per il triennio 2019-2021” di cui all’intesa n. 1079 del 21 febbraio 2019 sancita tra il Governo Stato, le Regioni e le Province Autonome ( art. 1) ed è stato approvato ed adottato il Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (PRGLA) 2019-2021.

Il Piano regionale delle liste di attesa

I Programmi Attuativi Aziendali ai sensi del PRGLA 2019-2021

Entro 60 giorni dall’adozione del Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (PRGLA), le Aziende Sanitarie adottano un nuovo Programma Attuativo Aziendale o aggiornano quello in uso, in coerenza con quanto definito in ambito regionale e provvedono all’invio dello stesso alla Regione che provvederà al monitoraggio delle iniziative e degli interventi attuati.
Il Programma Attuativo Aziendale è reso disponibile sul portale dell’Azienda Sanitaria e costantemente aggiornato.
Il Programma Attuativo Aziendale recepisce il Piano Regionale e contempla, secondo le indicazioni del PNGLA, le misure da adottare in caso di superamento dei tempi massimi stabiliti, senza oneri aggiuntivi a carico degli assistiti, se non quelli dovuti come eventuale quota per la compartecipazione alla spesa sanitaria.
Il Programma Attuativo Aziendale provvede ad attuare tutte le linee di intervento contenute nel capitolo 2 del presente documento. Esso, inoltre, provvede a:

  • per le prestazioni di primo accesso individuare gli ambiti territoriali di garanzia nel rispetto del principio di prossimità e raggiungibilità, al fine di consentire alle Aziende di quantificare l’offerta necessaria a garantire i tempi massimi di attesa. Qualora la prestazione non venga erogata (es. non presente per l’alta specializzazione o per la riorganizzazione delle reti cliniche) nell’ambito territoriale di garanzia, viene messo in atto il meccanismo di garanzia di  accesso per il cittadino;
  • individuare le modalità organizzative attraverso cui le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate garantiscono i tempi massimi di attesa per le prestazioni di cui al punto 3.1 ad almeno il 90% dei pazienti;
  • attuare un monitoraggio costante e puntuale dei flussi di specialistica ambulatoriale e dei ricoveri ed il controllo dei dati trasmessi;
  • adottare di modelli gestionali atti a garantire l’incremento dell’efficienza di utilizzo dei posti letto ospedalieri, l’incremento delle sedute operatorie (programmando le stesse anche al pomeriggio), intervenendo sia sui processi intraospedalieri che determinano la durata della degenza media, sia sui processi di deospedalizzazione laddove questi richiedano interventi di facilitazione (in accordo con il DM 70/2015).
  • garantire la completa disponibilità di tutta l’offerta di specialistica pubblica e privata attraverso i sistemi CUP;
  • garantire la correttezza e l’appropriatezza delle prescrizioni di specialistica ambulatoriale (uso delle Classi di priorità, obbligatorietà del Quesito diagnostico, tipologia di accesso);
  • monitorare e fornire informazioni adeguate e periodiche sull’andamento dei tempi di attesa nel proprio territorio;
  • definire modalità organizzative appropriate per i rapporti con i cittadini in tema di liste di attesa assicurando una chiara comunicazione sulle problematiche esposte;
  • garantire la diffusione e l’accesso a tali informazioni utilizzando gli strumenti di comunicazione disponibili (tra i quali i siti Web aziendali), nonché prevederne la disponibilità anche presso le strutture di abituale accesso dei cittadini (farmacie territoriali, ambulatori dei MMG e dei PLS);
  • fornire alle strutture sanitarie il protocollo relativo agli interventi da attuare per fronteggiare i disagi causati dalla sospensione dell’erogazione della prestazione e controllarne l’applicazione;
  • indicare quali percorsi alternativi o azioni straordinarie da adottare per garantire i tempi massimi in condizioni di criticità.